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2 dicembre 2002

Caiazzo, venti secoli in mostra
Castello e chiostri passeggiata nella storia
dal nostro inviato PAOLO RUSSO

CAIAZZO - Il castello domina i palazzi. Gli edifici storici disegnano i vicoli, e le chiese li allargano con i sagrati. I conventi hanno lasciato insospettabili chiostri e ai posteri, i segreti delle dispense di monaci maestri di vita e di gastronomia. Le olive e l´uva sono ancora olio e vino pregiati, quassù, sulla collinetta che sta ad appena 200 metri sul livello del mare, abbastanza per farne la torre di guardia della piana di Monte Verna, e per allontanare quanto basta il paese dall´alveo del Volturno per avvicinarlo ai monti e alla campagna. Così Caiazzo, seimila abitanti ad una ventina di chilometri da Caserta, divenne «città». Il nome racconta proprio questo (in sequenza Kahata, Kaiata, Kaiatia, Caiatia, Caiazzo), dignità e titolo onorifico di città, individuati proprio dagli elementi storici e urbanistici che ancora oggi sono qui intatti e spalancati per questa escursione domenicale piena di eventi e appuntamenti nella cittadina di cui si innamorò Emilio Buccafusca, l´eclettico ortopedico-sciatore-pittore e poeta napoletano che qui ha voluto essere sepolto, e qui, nella pasticceria Sparono, lo ricordano ancora oggi col nome dato a un dolce tipico, i Sospiri degli angeli.
La storia. Caiazzo l´attraversa tutta, dai romani fino all´eccidio nazista di ventidue contadini, tra i quali anche bambini, che furono barbaramente massacrati per ordine di un giovane ufficiale tedesco, Wolfgang Lehnigk Emden. La città è stata fondata nel terzo secolo avanti Cristo, Caiatia fu una colonia nata per accogliere le popolazioni sannitiche sconfitte. Nel Medioevo venne saccheggiata dai Goti, dai Vandali e dai Saraceni. Se la contesero i Longobardi, poi i Normanni. Nel 1229 Federico Il, riconquistò la città e il Castello, istituendovi, nel 1248 la «schola rationis» (corte dei conti).
I palazzi. Nel 1799 i napoletani, sotto il comando del Duca di Roccaromana, Lucio Caracciolo, conquistarono Caiazzo, e da allora i suoi palazzi durante la Repubblica Partenopea furono rifugio dei ricercati, così come nel secolo successivo furono rifugio della carboneria. Sono da visitare tutti, e in particolare sono Palazzo Maturi (nel medioevo sede di un ospedale) e Palazzo Manetti (l´edifico attraverso il quale i garibaldini entrarono a Caiazzo), oggi restaurato e sede di una biblioteca, di un teatro e di spazi culturali dove fanno capo studiosi, architetti, e studenti provenienti da tutto il mondo.
Il castello. Il castello, in posizione dominante la valle e la città, si presenta ora in veste ottocentesca, ma conserva molte testimonianze dei periodi passati. Longobardo, costruito sui resti dell´Arx romana, nella seconda metà del IX secolo era tenuto da Teodorico, conte di Caiazzo. Poi ha attraversato diverse dominazioni mantenendo integra la sua struttura. Domani visite guidate. Meglio prenotarsi oggi, telefonando oggi al numero 0823-328196.